domenica 4 aprile 2010
Bentornato "Premio Barocco"
Il circolo dell’Italia dei Valori “Noi ci siamo!” di Gallipoli ha appreso con grande soddisfazione la notizia del ritorno, in riva allo Jonio, della prestigiosa manifestazione del “Premio Barocco”. Esprimiamo tutta la nostra felicitazione al presidente Fernando Cartenì e a tutti quegli imprenditori locali, grazie al cui contributo, è stato possibile riportare l’evento nella nostra amata città. Siamo convinti che il ritorno a Gallipoli della Kermesse contribuirà a ridare slancio all’economia turistica gallipolina, non soltanto grazie alla visibilità che la diretta Rai darà nuovamente alla nostra città, ma soprattutto perché in apertura della stagione estiva si andrà finalmente a colmare quel vuoto di eventi che l’arroganza del nostro deputato locale aveva creato e che la sua banda di “consiglieri-burattini” telecomandati non sono stati capaci di riempire in questi tre lunghissimi anni.
Vendola Presidente
Dopo una estenuante campagna elettorale finalmente anche Gallipoli può festeggiare la vittoria del Presidente Vendola. I dati parlano chiaro al di là delle chiacchiere di qualche signorotto di nostra conoscenza.Vendola ha ottenuto 4857 preferenze pari a 46,99 % dei votanti, lo sfidante Rocco Palese ha ottenuto 4093 preferenze pari a 39,60% dei votanti ed infine la candidata del terzo polo Adriana Poli Bortone ha ottenuto 1358 preferenze pari al 13,14% dei votanti. Malgrado il forte astensionismo che colpisce Gallipoli da diversi anni il nostro partito, l'Italia dei valori, continua a crescere sia in termini di voti di lista con i 1165 voti di quest'anno, ma sopratutto crescono i voti di peferenze del nostro candidato Tommaso Scigliuzzo 943 voti contro gli 800 dello scorso anno. Un bel risultato non c'è che dire. Ora si può guardare con più fiducia alle prossime elezioni comunali. Il nostro obbiettivo è e resta quello di ricompattare tutto il centrosinistra di Gallipoli, con l'intento dichiarato di arrivare preparati alle elezioni del 2013, pronti a riprendere la guida della città. Il circolo dell'Italia dei Valori di Gallipoli e l'Associazione "Noi ci siamo!" ringraziano i 1169 liberi elettori che con fiducia, onestà e stima hanno sostenuto e votato il nostro referente e candidato al Consiglio regionale avv. Tommaso Scigliuzzo. Come ha detto Tommaso nel suo ultimo comizio "la storia ci darà ragione o ci maledirà per sempre". La storia ci ha dato ragione, perchè abbiamo avuto il coraggio e la forza di sostenere e far eleggere Presidente della nostra Regione un grande uomo e un grande leader come Vendola. Poco per volta stiamo scrivendo la nostra storia, giorno dopo giorno, voto dopo voto, in attesa che arrivi l'ora della resa dei conti, il 2013 non è poi così tanto lontano. Nel frattempo continueremo a fare politica e continueremo soprattutto a dare fastidio. Cogliamo l'occasione per augurare a tutti una serena e felice Pasqua.
Circolo Idv di Gallipoli
Associazione culturale "Noi ci siamo!"
Circolo Idv di Gallipoli
Associazione culturale "Noi ci siamo!"
giovedì 25 marzo 2010
Chiusura campagna elettorale
martedì 23 marzo 2010
Comizio elettorale
sabato 13 marzo 2010
Comizio elettorale
A Gallipoli tutto può succedere
Roba da pazzi. Di stranezza se ne vedono tante a Gallipoli, ma utilizzare l'inaugurazione di un comitato elettorale per poi improvvisare un comizio su un marciapiede in pieno Corso Roma, e senza aver fatto alcuna segnalazione alle autorità competenti, è veramente troppo. E dire che protagonisti di questa strana vicenda sono stati il sindaco di Gallipoli, il deputato Vincenzo Barba, l'eurodeputato De Silvestris e il candidato al consiglio regionale Antonio Barba. Ah dimenticavo, dopo il decreto salva liste, il PDL pensa di essere esentato dal rispetto di qualsiasi norma.
Circolo Idv Gallipoli .
lunedì 8 marzo 2010
Risate amare gallipoline: Ci frabbaca e sfrabbaca nnu perde mai tiempu (i cittadini ed i commercianti invece si, è devono anche subire e stare zitti!)
Siamo alle solite! Anche l’ordinaria amministrazione, ovvero la riparazione di ciò che viene rotto, diventa un evento eccezionale di cui l’amministrazione comunale può solo vantarsi e sbandierarne i meriti. Almeno fino a quando le cose vanno per il verso giusto, sia pur a tratti.
Ma quando le cose vanno male, i tratti per il verso sbagliato, guai a chi dice qualcosa. Guai a chi alza la testa, ed a modo suo, democraticamente (in maniera scherzosa o macabra) decide di dare fiato alle trombe per sollecitare, per sensibilizzare, per denunciare all’opinione pubblica.
E quello che è accaduto nei giorni scorsi a Gallipoli, in merito alla vicenda dell’ennesima ed imprevista interruzione dei lavori di rifacimento del basolato, nella centralissima via Antonietta De Pace nello specifico, per non voler citare anche le altre vie che sono ancora, da anni ormai, dei cantieri a cielo aperto.
L’esasperazione dei cittadini e degli operatori commerciali del Centro Storico, per il permanente e pluriennale “stato di cantiere” che è il borgo antico, si è espressa con il gesto simbolico e goliardico, ma pur sempre civile e democratico, dell’apposizione di una croce, di un lumino votivo e di una cartello con la dicitura “Città di Gallipoli” su un tumulo di terra all’interno del cantiere transennato in via De Pace. E che c’è di male? Peggio, ma sempre nei limiti della democrazia, sarebbe stato se invece di “Città di Gallipoli” avessero scritto “In memoria dei mo**i vostri!”.
E invece no! I cittadini hanno torto! Gli operatori commerciali hanno torto. La critica ed il dissenso si deve manifestare, se necessario, solo nei modi, tempi e luoghi che decide chi comanda in città. Vale solo la giustificazione dell’Amministrazione Comunale, per bocca del Sindaco in persona, che parla di “impossibilità assoluta della ditta che gestiva il relativo appalto di proseguire l’intervento”. E poi via le congetture ed ai veleni del solerte gendarme cittadino, l’Assessore al Centro Storico, Cavaliere Ufficiale Giorgio Cacciatori che lava l’onta subita affermando che “… si tratta di un atto macabro, che è stato strumentalmente messo in scena … e dal quale devo dedurre che sia stata scelta una via che esula dal dialogo ma che evidentemente nasconde finalità politiche, altrimenti non si spiegherebbero gesti che squalificano gli autori”. Caspita che politologo! Ed ancora, a proposito di questi gesti prosegue affermando che “ … inquinano il necessario e doveroso confronto tra governo locale e cittadinanza …” e in conclusione i botti finali, li corpi crossi “ … è inaccettabile questo modo becero di denigrare l’esecutivo, che nulla ha di quel confronto, anche aspro e critico purché costruttivo, che l’amministrazione accetta ed auspica e tutto invece di un attacco strumentale e pretestuoso.”
Che spessore! Che invidiabile capacità di dialogo, degna del più blasonato manuale di comunicazione e marketing. Dimenticavo che l’Assessore al Centro Storico, Cavaliere Uffciale Giorgio Cacciatori, mi pare abbia anche la delega ai rapporti con il cittadino.
Onestamente state proprio messi male a Gallipoli se il cittadino, anche anonimo, viene preso a “pesci in faccia” dall’assessore preposto ad intrattenere le relazioni con lui.
Forse l’assessore in questione ha dimenticato quando lo scorso hanno andava di casa in casa a chiedere il voto alle persone che oggi sta bacchettando. E’ cosa buona che se ne ricordino i suoi elettori, e non. Aspettatelo trepidanti, nelle prossime settimane, quando anche lui vi verrà a cercare per chiedere il voto al candidato alle provinciali di giugno, candidato accuratamente individuato dall’Onorevole locale. Mi raccomando; baci, abbracci ed affettuose pacche sulle spalle, come se nulla fosse accaduto e soprattutto, alla richiesta da parte dell’Assessore al Centro Storico, Cavaliere Ufficiale Giorgio Cacciatori, di voto per l’amico in Consiglio Provinciale, rispondete regalandogli un piccolo lumino votivo. Riderà divertito di sicuro.
Il cittadino, come il cliente, ha sempre ragione; mai va contrastato, specie se c’è il disservizio, qualsiasi ne sia la causa. Ma che razza di amministratori comunali siete? Profondetevi piuttosto in mille scuse e riconoscete che comunque, un ritardo pur se giustificato, e sempre un ritardo nonché un disservizio. Abbiate l’umiltà e la decenza di non replicare astiosamente alle critiche del cittadino anche se espresse in maniera macabra, sgradita o anonima.
Nel mentre Gianfranco Fini in televisione rinnega la “Buonanima del Duce”, pur di concorrere alla futura Presidenza del Consiglio, l’Assessore al Centro Storico, Cavaliere Ufficiale Giorgio Cacciatori, rispolvera il “manganello e l’olio di ricino a mezzo stampa” ed inveisce contro i cittadini, magari gli stessi che lo hanno suffragato con una manciata di voti.
Assessore chieda scusa a tutti e si cosparga il capo di cenere; sopratutto si faccia da parte, che è meglio. Riponga diligentemente le sue medaglie nel cassetto e ceda la sua risma di carta intestata al suo sostituto.
La fila per ottenere un incarico in Giunta, fila che staziona da un anno, di fronte al portone dell’Onorevole locale, deve scorrere. Mi scusi ma, anche se da cittadina di un altro comune, le chiedo di dimettersi, in conclusione di queste ironiche riflessioni.
Non me ne voglia se lei, vestito di autorità, non sa stare allo scherzo. E’ un problema suo e le suggerisco di porvi rimedio. E la prego, si astenga dall’impartire lezioni di “… dialogo e confronto costruttivo …” ai gallipolini. A mio modesto giudizio quella è un’attività nella quale né lei, né i suoi colleghi di anti-amministrazione comunale, eccellete ad un livello tale da montare in cattedra.
Forza Gallipoli. Forza Italia!
☺
P.S.
A Galatina hanno rifatto il basolato, di fronte alla centralissima chiesa matrice di San Pietro e Paolo, in tempi da record (se rapportati ai ritardi pluriennali del basolato nel centro storico gallipolino) e pure a Copertino, in Piazza del Popolo, dove nel sottosuolo sono stati scoperti dei resti archeologici, la pavimentazione in basoli sta per essere ultimata, una volta iniziata la fine dello scorso anno.
Anomalie gallipoline? E si, ca ui Caddhripulini siti tutti speciali!
Appello ai giovani. Uscite dal silenzio dell’indolenza. (di Giovanni Carmone)
Sono un vecchio militante della sinistra di un tempo. E ne sono orgoglioso. Pur tra mille delusioni politiche ed altrettanti tradimenti che ho subito vorrei dare un consiglio ai giovani e dire loro, da buon militate passionale, che vale la pena fare politica. Non basta lamentarsi ai morsi della tensione morale che si scatena ogni volta che un nostro diritto viene calpestato, una conquista sociale viene cancellata, sotto i colpi di amministrazioni locali e nazionali spavalde ed ipocrite. Occorre reagire, uscire dal silenzio e dall’isolamento, fare gruppo. Appartenere a qualcosa di più grande e di più forte. E farsi sentire. Da tutti. Occorre essere artefici del proprio destino, oggi più che mai; essere attenti controllori dei comportamenti dei nostri amministratori. Basta deleghe in bianco. Basta cittadini distratti. Basta elettori dalla memoria corta, dimentichi delle brutture subite durante le amministrazioni ma sempre pronti a cedere il voto alle facili promesse ed ai soldi dei candidati alle elezioni. Cittadini siate forti; siate attenti e desti; siate presenti, rispettate i doveri e pretendete la tutela ed il rispetto dei Vostri diritti. Siate informati per inchiodare i cattivi amministratori alle loro responsabilità e poter scegliere liberamente.
Accostatevi, Voi giovani in particolare, alla politica. Non conta se in questo o in quel partito, in questa o quella coalizione. Avvicinatevi alla politica locale, quella che è artefice dei destini della città e delle scelte che Vi riguardano direttamente. Chiedete di essere informati, chiedete per essere presenti; che si tratti del “fantomatico parlamentino” locale del PDL o della Sezione del PD oppure del Circolo Cittadino dell’Italia dei Valori. Pretendete un contatto diretto con gli esponenti politici; provate a parlare con loro, provate a farvi ascoltare ed ascoltateli quanto più spesso possibile; fate domande e pretendete delle risposte.
Bussate alle porte dei partiti, alcune Vi saranno spalancate, altre resteranno chiuse per diffidenza. E questo sarà sintomatico del rispetto e dell’attenzione che viene riservata alle Vostre istanze. Non siate solo carne da “macello in campagna elettorale”. Siate pronti. Siate informati. Siate forti e fermi quando saranno loro, i politicanti, a voler entrare nelle vostre case per estorcervi la promessa del voto. Mandateli via a calci nel fondo schiena, senza pietà, perché meritano solo il vostro disprezzo.
Nella scelta del partito o del candidato da sostenere abbiate preferenza per il nuovo, per chi si è esposto e si espone per autentico spirito di servizio. Per chi non è nipote di nessuno, per chi non ha gia parenti nell’amministrazione, per chi non ha affari propri da difendere a spese della collettività che dovrebbe andare a rappresentare e tutelare. Diffidate dei “villani che sono diventati signori”, di chi si è arricchito con rapidità, grazie ai monopoli che la politica gli ha garantito; diffidate di chi ha per “compagni” e per amici i grossi imprenditori, o di chi ha cominciato ad accumulare grosse fortune solo dal momento del suo ingresso in politica. Diffidate di quelli che grazie alle varianti ai piani regolatori hanno costruito dove per i comuni cittadini non era possibile farlo oppure di chi ha costruito più di quanto permesso a tutti gli altri. Diffidate e siate prudenti. E non promettete il vostro voto a nessuno. Subirete il ricatto morale di questi loschi personaggi e Vi sentirete vincolati se non addirittura sporchi. E dopo piangerete sul latte versato. Gallipolini! Conoscete bene Voi stessi, per ben capire quale partito politico rispecchia la Vostra identità, il Vostro essere. E chi siano i loschi figuri a cui non volete assomigliare e con i quali mai vorreste avere a che fare.
Ricordo ancora la lunga gavetta che ho vissuto nel P.D.S. attaccando i manifesti e le locandine in giro per Gallipoli, spendendomi in prima persona con il mio nome e la mia faccia; e poi le assemblee presso la sezione del partito e gli incontri provinciali e regionali. Al di fuori del partito erano essenziali e fittissime le relazioni che intrattenevo con i cittadini, qualunque fosse il loro orientamento politico.
Al contempo lavoravo, mi tenevo informato e partecipavo alla vita associativa di Gallipoli.
Oggi la politica è diventata una questione di mercato. Ci sono i sondaggi e si lavora sulla psicologia degli elettori più che sulla ricerca di soluzioni vere ai loro problemi reali. Oggi la politica è fatta di soldi, soldi che vengono investiti dai candidati nel tentativo di comprare i voti dei cittadini, perché le promesse non bastano più, soprattutto perché non si riesce più a mantanerle. I candidati investono nella politica perché sanno che andando ad amministrare potranno fare e disfare a loro piacimento gestendo i fondi pubblici, garantendosi il ritorno dei soldi investiti in campagna elettorale attraverso le speculazioni e la difesa dei privilegi. E la politica deriva e scade! E scade anche la qualità dell’azione amministrativa e scade anche la coscienza e la sensibilità politica dei cittadini. Ecco dunque il circolo vizioso, la spirale al degrado che ci conduce tutti verso il baratro sociale.
La politica dei pochi “capi bastone locali”, degli “unti del signore”, dei “salvatori della patria”, che tutto possono ma nulla fanno per la collettività, trae la sua fonte di energia inesauribile dalla crisi della militanza politica, dal distacco e dall’indifferenza dei cittadini. Più la gente sta lontana dalla politica e dai partiti, lasciando operare indisturbati i “politici di professione”, più questi avranno vita facile e da “bravi amministratori” continueranno a debilitarci.
La mia, la nostra risposta, quella del circolo cittadino “NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” è una ed una sola: PARTECIPAZIONE, CONFRONTO, INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ESPERIENZA IN PRIMA PERSONA SUL CAMPO. Torniamo alle origini e depuriamo il sistema politico tutti insieme, partendo dal basso.
“NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” è prima di tutto un laboratorio politico. Vuole darsi e dare gli strumenti interpretativi per comprendere la realtà cittadina, mettendo in campo risorse umane, professionali, organizzative in grado di sollecitare l’elaborazione, individuale o collettiva, di una coscienza politica e sociale. Vuole formare e promuovere lo spirito all’innovazione. Vuole evidenziare le ragioni dell’agire politico, le motivazioni e gli strumenti con cui tale agire si misura, o peggio non si misura, nel rispetto del territorio e delle tradizioni, dell’etica, della morale, dell’equilibrato sviluppo economico, del lavoro. Vuole essere uno passaggio di riflessione per alimentare la discussione in seno all’opinione pubblica, nelle sue manifestazioni associative, istituzionali e culturali. Vuole essere momento di proposta e di progetto autentico per la città di Gallipoli, comunità portatrice di un bisogno diffuso di benessere e di crescita ad oggi non ancora soddisfatto.
Per noi centrale è l’informazione, perché essere informati significa sapere quello che succede; ma complementare e dunque centrale anch’essa, è la formazione; esse formati significa essere pronti all’azione, al cambiamento. Lo scopo di questo progetto è quello di riprodurre competenze e creare le condizioni affinché esse ne producano di nuove.
“NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” è “l’incubatrice di idee e proposte”, il contenitore, da cui deve scaturire una rete di relazioni che faccia emergere la sensibilità ed il talento politico di ciascuno di Voi giovani e porre le basi per un ricambio generazionale all’interno delle strutture politiche. “NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” è l’aggregatore di professionalità, competenze, sensibilità le più varie, provenienti dalle realtà più diverse della città di Gallipoli. “NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” ha l’ambizione di essere l’unica e vera speranza per un domani migliore e diverso, i cui artefici non potete essere che Voi, giovani cittadini di Gallipoli.
Accostatevi, Voi giovani in particolare, alla politica. Non conta se in questo o in quel partito, in questa o quella coalizione. Avvicinatevi alla politica locale, quella che è artefice dei destini della città e delle scelte che Vi riguardano direttamente. Chiedete di essere informati, chiedete per essere presenti; che si tratti del “fantomatico parlamentino” locale del PDL o della Sezione del PD oppure del Circolo Cittadino dell’Italia dei Valori. Pretendete un contatto diretto con gli esponenti politici; provate a parlare con loro, provate a farvi ascoltare ed ascoltateli quanto più spesso possibile; fate domande e pretendete delle risposte.
Bussate alle porte dei partiti, alcune Vi saranno spalancate, altre resteranno chiuse per diffidenza. E questo sarà sintomatico del rispetto e dell’attenzione che viene riservata alle Vostre istanze. Non siate solo carne da “macello in campagna elettorale”. Siate pronti. Siate informati. Siate forti e fermi quando saranno loro, i politicanti, a voler entrare nelle vostre case per estorcervi la promessa del voto. Mandateli via a calci nel fondo schiena, senza pietà, perché meritano solo il vostro disprezzo.
Nella scelta del partito o del candidato da sostenere abbiate preferenza per il nuovo, per chi si è esposto e si espone per autentico spirito di servizio. Per chi non è nipote di nessuno, per chi non ha gia parenti nell’amministrazione, per chi non ha affari propri da difendere a spese della collettività che dovrebbe andare a rappresentare e tutelare. Diffidate dei “villani che sono diventati signori”, di chi si è arricchito con rapidità, grazie ai monopoli che la politica gli ha garantito; diffidate di chi ha per “compagni” e per amici i grossi imprenditori, o di chi ha cominciato ad accumulare grosse fortune solo dal momento del suo ingresso in politica. Diffidate di quelli che grazie alle varianti ai piani regolatori hanno costruito dove per i comuni cittadini non era possibile farlo oppure di chi ha costruito più di quanto permesso a tutti gli altri. Diffidate e siate prudenti. E non promettete il vostro voto a nessuno. Subirete il ricatto morale di questi loschi personaggi e Vi sentirete vincolati se non addirittura sporchi. E dopo piangerete sul latte versato. Gallipolini! Conoscete bene Voi stessi, per ben capire quale partito politico rispecchia la Vostra identità, il Vostro essere. E chi siano i loschi figuri a cui non volete assomigliare e con i quali mai vorreste avere a che fare.
Ricordo ancora la lunga gavetta che ho vissuto nel P.D.S. attaccando i manifesti e le locandine in giro per Gallipoli, spendendomi in prima persona con il mio nome e la mia faccia; e poi le assemblee presso la sezione del partito e gli incontri provinciali e regionali. Al di fuori del partito erano essenziali e fittissime le relazioni che intrattenevo con i cittadini, qualunque fosse il loro orientamento politico.
Al contempo lavoravo, mi tenevo informato e partecipavo alla vita associativa di Gallipoli.
Oggi la politica è diventata una questione di mercato. Ci sono i sondaggi e si lavora sulla psicologia degli elettori più che sulla ricerca di soluzioni vere ai loro problemi reali. Oggi la politica è fatta di soldi, soldi che vengono investiti dai candidati nel tentativo di comprare i voti dei cittadini, perché le promesse non bastano più, soprattutto perché non si riesce più a mantanerle. I candidati investono nella politica perché sanno che andando ad amministrare potranno fare e disfare a loro piacimento gestendo i fondi pubblici, garantendosi il ritorno dei soldi investiti in campagna elettorale attraverso le speculazioni e la difesa dei privilegi. E la politica deriva e scade! E scade anche la qualità dell’azione amministrativa e scade anche la coscienza e la sensibilità politica dei cittadini. Ecco dunque il circolo vizioso, la spirale al degrado che ci conduce tutti verso il baratro sociale.
La politica dei pochi “capi bastone locali”, degli “unti del signore”, dei “salvatori della patria”, che tutto possono ma nulla fanno per la collettività, trae la sua fonte di energia inesauribile dalla crisi della militanza politica, dal distacco e dall’indifferenza dei cittadini. Più la gente sta lontana dalla politica e dai partiti, lasciando operare indisturbati i “politici di professione”, più questi avranno vita facile e da “bravi amministratori” continueranno a debilitarci.
La mia, la nostra risposta, quella del circolo cittadino “NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” è una ed una sola: PARTECIPAZIONE, CONFRONTO, INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ESPERIENZA IN PRIMA PERSONA SUL CAMPO. Torniamo alle origini e depuriamo il sistema politico tutti insieme, partendo dal basso.
“NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” è prima di tutto un laboratorio politico. Vuole darsi e dare gli strumenti interpretativi per comprendere la realtà cittadina, mettendo in campo risorse umane, professionali, organizzative in grado di sollecitare l’elaborazione, individuale o collettiva, di una coscienza politica e sociale. Vuole formare e promuovere lo spirito all’innovazione. Vuole evidenziare le ragioni dell’agire politico, le motivazioni e gli strumenti con cui tale agire si misura, o peggio non si misura, nel rispetto del territorio e delle tradizioni, dell’etica, della morale, dell’equilibrato sviluppo economico, del lavoro. Vuole essere uno passaggio di riflessione per alimentare la discussione in seno all’opinione pubblica, nelle sue manifestazioni associative, istituzionali e culturali. Vuole essere momento di proposta e di progetto autentico per la città di Gallipoli, comunità portatrice di un bisogno diffuso di benessere e di crescita ad oggi non ancora soddisfatto.
Per noi centrale è l’informazione, perché essere informati significa sapere quello che succede; ma complementare e dunque centrale anch’essa, è la formazione; esse formati significa essere pronti all’azione, al cambiamento. Lo scopo di questo progetto è quello di riprodurre competenze e creare le condizioni affinché esse ne producano di nuove.
“NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” è “l’incubatrice di idee e proposte”, il contenitore, da cui deve scaturire una rete di relazioni che faccia emergere la sensibilità ed il talento politico di ciascuno di Voi giovani e porre le basi per un ricambio generazionale all’interno delle strutture politiche. “NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” è l’aggregatore di professionalità, competenze, sensibilità le più varie, provenienti dalle realtà più diverse della città di Gallipoli. “NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori” ha l’ambizione di essere l’unica e vera speranza per un domani migliore e diverso, i cui artefici non potete essere che Voi, giovani cittadini di Gallipoli.
venerdì 5 marzo 2010
Denuncia voto di scambio a Gallipoli
L'avv. Tommaso Scigliuzzo, consigliere comunale di Gallipoli e candidato al Consiglio regionale per l'Italia dei Valori, ha parteciapato il 2 Marzo alla trasmissione Radiorama talk. In chiusura di trasmissione, invece del solito appello al voto, ha voluto spendere alcune parole per il vergognoso sistema del voto di scambio a Gallipoli.
giovedì 4 marzo 2010
mercoledì 3 marzo 2010
giovedì 25 febbraio 2010
martedì 23 febbraio 2010
Comunicato stampa. (porto Turistico Gallipoli)
In occasione del Consiglio Comunale tenutosi nella giornata di lunedì scorso, il Sindaco Venneri ha risposto all’interrogazione da me formulata e relativa all’atto esecutivo sottoscritto da lui e dalla società Italia Navigando il 19 ottobre 2009 che dava il via alla realizzazione del porto turistico all’interno del porto commerciale di Gallipoli. Dal momento che l’iniziativa aveva avuto vasta eco sulla stampa locale e che a distanza di alcuni mesi nulla fosse accaduto, avevo richiesto al Sindaco cosa fosse successo nel frattempo. Nella sua risposta, il Sindaco “.... ha ritenuto opportuno sospendere tale procedura, onde impedire che la stessa potesse di fatto essere invalidata, magari in corso d’opera o al termine del procedimento, provocando così un inutile quanto mai dannoso spreco di risorse pubbliche.” In pratica il porto turistico ancora una volta non si farà. Sul piano dell’opportunità amministrativa la risposta del Sindaco non fa una piega, ma vi è da dire che appare quanto mai imbarazzante che il sindaco arrivi sul punto di porre in essere una progettualità di rilievo per Gallipoli e poi, nel silenzio più assoluto, tutto si fermi. E ricordiamo quante polemiche destò la notizia, per il fatto di essere stata improvvisa e non condivisa, in quanto non preventivamente portata a conoscenza delle categorie interessate e della città tutta. Poi esplose il polverone delle intercettazioni telefoniche e su Gallipoli si accesero i riflettori della macchina giudiziaria. Oggi, l’ipocrisia e l’incapacità del Sindaco raggiunge l’apice quando, proseguendo nella risposta alla mia interrogazione afferma: “Prova ne sia che proprio in questi giorni una società privata ha impugnato presso il TAR di Lecce la convenzione in oggetto, a conferma di quanto fondate, legittime e reali fossero le perplessità al riguardo avanzate da questo esecutivo civico”. In sintesi dunque, il sindaco firmò gli atti e dette fiato alle trombe, poi avanzò a se stesso delle perplessità ed infine per paura di contenziosi, fece marcia indietro. Ciò che è successo deve essere chiaro a tutti i Gallipolini. Il sindaco Venneri firmò la convenzione per il porto turistico con Italia Navigando durante il suo primo mandato, senza far seguire subito l’atto esecutivo ed iniziare così i lavori. In questo secondo mandato il sindaco Venneri, a distanza di molti anni, ricordava di quella convenzione in sospeso e tentava di farla procede siglando l’atto esecutivo con Italia Navigando. In maniera corretta invece non avrebbe dovuto firmare nulla bensì presentare in Consiglio Comunale una nuova convenzione in sostituzione di quella vecchia ormai scaduta. Ecco la causa invalidante; una forzatura politica ed una illegittimità amministrativa fatta proprio da Venneri, sotto il naso dei suoi stessi consiglieri di maggioranza e di tutta la città. Morale della favola: è deludente assistere all’incapacità dell’amministrazione cittadina, sempre in bilico tra scelte imperiose, incomprensibili ai cittadini ed il ricatto politico/elettorale.
Il consigliere comunale "Noi ci siamo!"
Referente cittadino Italia dei Valori
Avv. Tommaso Scigliuzzo
Referente cittadino Italia dei Valori
Avv. Tommaso Scigliuzzo
lunedì 22 febbraio 2010
Taranto: nave SIDECASTOR dell’ILVA carretta del mare o imbarcazione sicura?
A guardarle vengono quasi i brividi, ma le foto della nave SIDECASTOR “griffata” ILVA non lasciano troppi spazi al dubbio: è una carretta del mare o una nave che rispetta tutti i canoni e gli standard internazionali di sicurezza? E’ questo sostanzialmente l’interrogativo che ha posto il Presidente del “Fondo Antidiossina Taranto” al Comando della Capitaneria di Porto di .Taranto e che il sottoscritto Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, tiene a ribadire nel rinnovare la richiesta di necessari accertamenti e verifiche tecniche onde si dirima ogni ragionevole dubbio sulle preoccupazioni di chi ha potuto osservare la nave e fotografarla.Condividiamo, quindi, le perplessità e l’apprensione del prof. Fabio MATACCHIERA poiché è interesse non solo degli enti preposti al controllo ma soprattutto di tutti la cittadinanza che sia garantita la sicurezza in mare per evitare conseguenze pericolose per l’ambiente, per il fragile ecosistema mediterraneo e quindi per la salute umana.
Giovanni D'Agata
Componente Dipartimento nazionale
tematico Italia dei Valori "Tutela del consumatore"
. E qui la fine del post.
mercoledì 10 febbraio 2010
A PROPOSITO DI CASE IACP OCCUPATE ABUSIVAMENTE
Si è rivolta allo Sportello dei diritti, tramite il suo legale Avv. PiergiorgioProvenzano, una anziana leccese, raccontando la sua incredibile quanto emblematica storia.
Nel mese di gennaio 2005, dopo una lunga attesa (la domanda risaliva al 1999), l’Ufficio casa del Comune di Lecce comunicava alla signora R.R. che era divenuta assegnataria di un alloggio popolare, che però l’interessata non potè visionare in quanto le porte dell’immobile erano ancora murate a titolo cautelativo per evitare occupazioni abusive.
Successivamente la signora veniva contattata dall’ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI dove provvedeva, previo versamento dei relativi oneri, alla sottoscrizione del contratto di locazione. Con sua grande sorpresa, però, recandosi sul luogo per prendere possesso dell’immobile, verificava che lo stesso era stato occupato abusivamente. Da allora si instaurava un estenuante rimbalzo di responsabilità tra COMUNE DI LECCE e ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI, e ciascun Ente, dichiarando a parole la propria massima disponibilità e buona volontà per risolvere il problema, di fatto non faceva nulla, addebitando all’altro ente la responsabilità per il protrarsi della situazione.
Sta di fatto che la signora R.R. ha dovuto rivolgersi ad un avvocato ed oggi, dopo cinque anni, nonostante
1. un provvedimento d’urgenza del TRIBUNALE DI LECCE che impone allo IACP di compiere tutte le attività necessarie a consentire alla signora R.R. il godimento dell’immobile,
2. un procedimento penale pendente a carico degli occupanti abusivi,
3. un giudizio civile pendente innanzi il TRIBUNALE DI LECCE per l’adempimento del contratto di locazione ed il risarcimento del danno,
la signora R.R. ancora vive nell’appartamento a canone di mercato nel quale abitava, e non sa quando potrà vedere realizzato il suo sogno di poter avere una casa popolare ad un prezzo per lei accessibile!
E’ IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE LA SIGNORA R.R. VIVE OGGI CON UNA PENSIONE DI POCO PIU’ DI SEICENTO EURO AL MESE E CHE IL CANONE CHE OGGI PAGA A PREZZO DI MERCATO AMMONTA A CIRCA QUATTROCENTO EURO, MENTRE IL CANONE DELL’ALLOGGIO POPOLARE SAREBBE DI CIRCA VENTI EURO AL MESE!!!
Senza entrare nel merito della questione giudiziaria, che a causa della lentezza della giustizia civile rischia di produrre un risultato quando la signora R.R., che oggi ha 80 anni, non ci sarà più, e di tale risultato beneficeranno forse i suoi eredi, rileviamo come sia assurdo che, in cinque anni, il COMUNE DI LECCE e lo IACP non siano riusciti a risolvere il problema, e non siano stati in grado di reperire un altro alloggio da assegnare alla signora R.R.
Ancora una volta la burocrazia vince sul diritto ma, fatto ancora più grave, la prepotenza vince sulla legalità, perché allorquando l’ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI sembrava deciso ad attivarsi ed aveva iniziato la procedura per lo sgombero dell’appartamento dagli abusivi è stato bloccato dal COMUNE DI LECCE che, nell’aprile scorso, chiedeva un po’ di tempo per poter trovare una soluzione alternativa per l’alloggio degli occupanti abusivi!
OGGI, DOPO QUASI UN ANNO, NON SI HANNO PIU’ NOTIZIE DI TALI SOLUZIONI ALTERNATIVE, E, MENTRE GLI ABUSIVI CONTINUANO A GODERE DELL’ALLOGGIO, LA SIGNORA R.R. ED I SUOI DIRITTI VENGONO DIMENTICATI.
Il sottoscritto Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, non può che stigmatizzare questo comportamento, inaccettabile da parte di ENTI pubblici, che devono essere i primi a rispettare e far rispettare le leggi, ed invita pertanto il COMUNE DI LECCE a rimuovere ogni ostacolo che si frappone nell’esecuzione del provvedimento di rilascio contro gli abusivi; invita l’ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI a dare pronta esecuzione al provvedimento del Tribunale.
In ogni caso, ci domandiamo:
MA E’ TANTO DIFFICILE PER IL COMUNE DI LECCE REPERIRE UN APPARTAMENTO ALTERNATIVO TRA I TANTI ALLOGGI DI RISULTA O TRA QUELLI DI NUOVA REALIZZAZIONE?
E’ POSSIBILE CHE, IN CINQUE ANNI, NON SE NE SIA PRESENTATO NEANCHE UNO? CI RENDIAMO CONTO CHE TANTA INEFFICIENZA FAVORISCE L’ILLEGALITA’?
Amaramente siamo costretti ad ammettere che è proprio vero che nella pubblica amministrazione la buona volontà è merce rara, specialmente se deve servire a tutelare i più deboli.
Lecce, 10/02/2010
Nel mese di gennaio 2005, dopo una lunga attesa (la domanda risaliva al 1999), l’Ufficio casa del Comune di Lecce comunicava alla signora R.R. che era divenuta assegnataria di un alloggio popolare, che però l’interessata non potè visionare in quanto le porte dell’immobile erano ancora murate a titolo cautelativo per evitare occupazioni abusive.
Successivamente la signora veniva contattata dall’ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI dove provvedeva, previo versamento dei relativi oneri, alla sottoscrizione del contratto di locazione. Con sua grande sorpresa, però, recandosi sul luogo per prendere possesso dell’immobile, verificava che lo stesso era stato occupato abusivamente. Da allora si instaurava un estenuante rimbalzo di responsabilità tra COMUNE DI LECCE e ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI, e ciascun Ente, dichiarando a parole la propria massima disponibilità e buona volontà per risolvere il problema, di fatto non faceva nulla, addebitando all’altro ente la responsabilità per il protrarsi della situazione.
Sta di fatto che la signora R.R. ha dovuto rivolgersi ad un avvocato ed oggi, dopo cinque anni, nonostante
1. un provvedimento d’urgenza del TRIBUNALE DI LECCE che impone allo IACP di compiere tutte le attività necessarie a consentire alla signora R.R. il godimento dell’immobile,
2. un procedimento penale pendente a carico degli occupanti abusivi,
3. un giudizio civile pendente innanzi il TRIBUNALE DI LECCE per l’adempimento del contratto di locazione ed il risarcimento del danno,
la signora R.R. ancora vive nell’appartamento a canone di mercato nel quale abitava, e non sa quando potrà vedere realizzato il suo sogno di poter avere una casa popolare ad un prezzo per lei accessibile!
E’ IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE LA SIGNORA R.R. VIVE OGGI CON UNA PENSIONE DI POCO PIU’ DI SEICENTO EURO AL MESE E CHE IL CANONE CHE OGGI PAGA A PREZZO DI MERCATO AMMONTA A CIRCA QUATTROCENTO EURO, MENTRE IL CANONE DELL’ALLOGGIO POPOLARE SAREBBE DI CIRCA VENTI EURO AL MESE!!!
Senza entrare nel merito della questione giudiziaria, che a causa della lentezza della giustizia civile rischia di produrre un risultato quando la signora R.R., che oggi ha 80 anni, non ci sarà più, e di tale risultato beneficeranno forse i suoi eredi, rileviamo come sia assurdo che, in cinque anni, il COMUNE DI LECCE e lo IACP non siano riusciti a risolvere il problema, e non siano stati in grado di reperire un altro alloggio da assegnare alla signora R.R.
Ancora una volta la burocrazia vince sul diritto ma, fatto ancora più grave, la prepotenza vince sulla legalità, perché allorquando l’ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI sembrava deciso ad attivarsi ed aveva iniziato la procedura per lo sgombero dell’appartamento dagli abusivi è stato bloccato dal COMUNE DI LECCE che, nell’aprile scorso, chiedeva un po’ di tempo per poter trovare una soluzione alternativa per l’alloggio degli occupanti abusivi!
OGGI, DOPO QUASI UN ANNO, NON SI HANNO PIU’ NOTIZIE DI TALI SOLUZIONI ALTERNATIVE, E, MENTRE GLI ABUSIVI CONTINUANO A GODERE DELL’ALLOGGIO, LA SIGNORA R.R. ED I SUOI DIRITTI VENGONO DIMENTICATI.
Il sottoscritto Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, non può che stigmatizzare questo comportamento, inaccettabile da parte di ENTI pubblici, che devono essere i primi a rispettare e far rispettare le leggi, ed invita pertanto il COMUNE DI LECCE a rimuovere ogni ostacolo che si frappone nell’esecuzione del provvedimento di rilascio contro gli abusivi; invita l’ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI a dare pronta esecuzione al provvedimento del Tribunale.
In ogni caso, ci domandiamo:
MA E’ TANTO DIFFICILE PER IL COMUNE DI LECCE REPERIRE UN APPARTAMENTO ALTERNATIVO TRA I TANTI ALLOGGI DI RISULTA O TRA QUELLI DI NUOVA REALIZZAZIONE?
E’ POSSIBILE CHE, IN CINQUE ANNI, NON SE NE SIA PRESENTATO NEANCHE UNO? CI RENDIAMO CONTO CHE TANTA INEFFICIENZA FAVORISCE L’ILLEGALITA’?
Amaramente siamo costretti ad ammettere che è proprio vero che nella pubblica amministrazione la buona volontà è merce rara, specialmente se deve servire a tutelare i più deboli.
Lecce, 10/02/2010
Giovanni D’AGATA
Dipartimento Tematico Nazionale
“Tutela del Consumatore”.
Dipartimento Tematico Nazionale
“Tutela del Consumatore”.
martedì 9 febbraio 2010
"No mare nero" replica al sindaco di Vernole
In un articolo apparso ieri su Quotidiano il Sindaco di Vernole accusa “certi ambientalisti di casa nostra” (alias noi di “No mare nero”) di indifferenza nei confronti del problema di sversamenti di liquami civili in corrispondenza dello sbocco a mare del depuratore di Ciccio Prete, soprattutto sbeffeggiando la nostra iniziativa sulle piattaforme petrolifere. Nel merito la questione di Ciccio Prete, alla quale pure non possiamo non essere interessati, si profila molto probabilmente o nel senso di una mancata sorveglianza sul funzionamento del depuratore, quindi scarsa attenzione dei Sindaci di Lecce (e Vernole, cioè lui stesso) e del Presidente della Provincia Gabellone, oppure di sversamenti abusivi di liquami civili lungo una condotta parallela destinata a far refluire fino al mare acque bianche. Avete visto che il Sindaco Mangione ha fatto in modo di farci negare l’accesso al Castello di Acaya per la nostra manifestazione del 1 Febbraio scorso. Il suo profilo di ambientalista è presto delineato: proprio oggi c’era la prima udienza di un processo penale che lo vede imputato per abuso d’ufficio, collegato alla arcinota vicenda della sua casa abusiva e del derivante suo conflitto d’interesse col ruolo di Sindaco. Ha a carico un’altra indagine per aver aperto con sua ordinanza una strada d’accesso alle Cesine, mettendosi contro WWF, Forestale e tutte le associazioni ambientaliste. Strada peraltro subito sigillata con provvedimento della Magistratura.Questo è Mangione: le sue finte prese di posizione con Perrone e Gabellone non possono essere prese sul serio, perché appartengono alla stessa area politica. Come è impensabile pensare di averlo al nostro fianco nella lotta contro le piattaforme, o peggio ancora contro il nucleare, visto che è schieratissimo col ministro Fitto, che è quello che con Scajola ha impugnato innanzi alla Corte Costituzionale la legge regionale della Puglia contro il nucleare.
“NO MARE NERO”
IL PRESIDENTE
Alfredo Fasiello
Stabilizzazione precari sanità Pugliese
Il Presidente della Regione Puglia Nicki Vendola ha annunciato su facebook la stabilizzazione di 7000 precari della sanità Pugliese. Ecco quanto detto dal Presidente su Facebook:"la scorsa notte, verso le 3.30, dopo le irresponsabili ostruzioni del centrodestra, abbiamo approvato la stabilizzazione di 7.000 precari della sanità che andranno ad arricchire il patrimonio sanitario della nostra Regione. Una decisione ancor più importante se pensiamo che risparmieremo 20 milioni di euro all'anno sui servizi e potremo finalmente dare un futuro a 7.000 famiglie . Ma vediamo come sono andate le cose. Ieri si è riunito per l'ultima volta il consiglio regionale, all'ordine del giorno vi era il disegno di legge che dovrebbe mettere ordine nel settore della sanità pugliese e che tra le altre cose prevede la stabilizzazione di 7000 precari. La discussione del provvedimento è cominciata alle 12.00 di ieri mattina ed è stata sospesa alle 3.30 di questa notte, dopo però che si è riusciti ad approvare un solo articolo dei 48 previsti, l'articolo 32, che appunto prevede la stabilizzazione dei precari. L'approvazione dell'articolo è stata accolta da un lungo applauso dei molti precari presenti . Il consiglio regionale dovrà oggi approvare l'intero provvedimento entro la mezzanotte.
Adelchi: Zipponi (Idv): “A noi interessa risolvere i problemi”
“Alla crisi dobbiamo rispondere uscendo dall’isolamento e ragionando in termini ampi mettendo a disposizione dei lavoratori e delle imprese sane tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione: in primo luogo ad esempio l’Italia dei Valori presenterà in parlamento per portare alla luce i nomi e i volti del paese reale, cioè di quei lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro. Obiettivo dell’interrogazione è quello di chiedere al governo di perseguire eventuali azioni illecite dell’attuale proprietà e, comunque, di attivare quelle leggi che permettono il commissariamento dell’azienda stante l’enormità dei lavoratori occupati (oltre 1000 diretti) e del debito”. Così l’onorevole Maurizio Zipponi ai lavoratori dell’Adelchi in stato di agitazione riuniti in assemblea presso il Municipio di Trifase.“ . All’Italia dei Valori interessa la soluzione dei problemi e per questo siamo disposti a fare il patto anche col diavolo e quindi a sostenere eventuali azioni positive del governo che vadano verso il commissariamento. E’ indispensabile tuttavia far luce su una vicenda in cui un imprenditore accede a risorse pubbliche, attinge a fondi e agevolazioni, ed alla fine delocalizza, cede rami di azienda bypassando le norme. E’ una vicenda su cui far luce – dice Zipponi durante l’incontro – perché la ratio di fondi e agevolazioni e quella di creare sviluppo e occupazione. Delocalizzare alla scadenza dei vincoli temporali è una chiara violazione di questo principio” “Ovviamente la delocalizzazione – conclude il responsabile nazionale del dipartimento tematico IdV Welfare e Lavoro – viene fatta in quei paesi (dal Bangladeh, all’India e all’Albania) dove i lavoratori sono sottopagati e sfruttati con orari di lavoro improponibili e dove non sono garantiti diritti civili ai minori, alle donne e i loro diritti sindacali. Nell’ottica di una soluzione possibile alla crisi, in una visione globale, si deve pensare a deterrenti forti, a barriere, rispetto all’immissione di prodotti realizzati in quei contesti, all’interno dei nostri mercati”.
martedì 2 febbraio 2010
ZAZZERA E ZIPPONI INCONTRANO VENDOLA: OGGI CONFERENZA STAMPA ORE 16.00 PRESSO LA SEDE REGIONALE
Oggi il coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Puglia, on. Pierfelice Zazzera, ed il responsabile nazionale del Dipartimento Tematico Lavoro e Welfare dell’Italia dei Valori, on. Maurizio Zipponi, incontreranno il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola. Al termine dell’incontro, alle ore 16.00, terranno una conferenza stampa presso la sede regionale del partito di Via Calefati 96.
sabato 30 gennaio 2010
Gli sproloqui dell'on. Barba
C'era da aspettarselo. A difesa del "maestro di vita" e presidente del Consiglio Comunale di Gallipoli è sceso in campo proprio lui il grande Vincent, il nostro onorevole tuttofare. Ma a cosa è dovuta questa sua sparata, forse forse che il signorotto di Gallipoli si sia messo già in azione per preparare la strada e l'elezione del nipote al Consiglio regionale. Tenere le acque calme al Comune di Gallipoli rientra certamente nella sua strategia, non può permettere a nessuno di uscire fuori dai ranghi e magari sfiduciare proprio il Presidente del Consiglio Comunale. Tutti in questo periodo dovranno remare in un'unica direzione e chi più chi meno dovrà dare il suo contributo all'ascesa del nipote prediletto. Definire un atto di sciacallaggio politico l'utilizzo di uno strumento quale la mozione di sfiducia previsto dallo Statuto comunale, e teso a rimuovere dal ruolo pubblico che occupa un personaggio scomodo che continuamente mortifica con i suoi atteggiamenti la città e tutta l'opposizione, è pura follia. Un uomo che non ha avvertito la necessità di fare un passo indietro e di dimettersi, viste le pesanti accuse che gli sono state mosse tempo fa in relazione a noti fatti di cronaca, un uomo che non sente il bisogno di togliere dall'imbarazzo una città che ancora una volta si è ritrovata nell'occhio del ciclone. L'opposizione presentando una mozione di sfiducia sta semplicemente facendo il suo dovere nella speranza di risvegliare la coscienza civile di una città ormai sopita da anni.
giovedì 28 gennaio 2010
Mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale di Gallipoli.
Si discuterà nel prossimo consiglio comunale la moszione di sfiducia presentata da tutta l'opposizione a Palazzo Balsamo nei confronti del Presidente del consiglio comunale ing. Enzo Benvenga. Di seguito viene riportato il testo della mozione:
OGGETTO: MOZIONE DI SFIDUCIA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E REVOCA DELL’INCARICO.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto il Decreto Legislativo 267/2000;
Visto lo Statuto Comunale approvato con deliberazione del C.C. n.42 del 2.9.2002;
Visto il nuovo “Regolamento sull’organizzazione e sul funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” approvato con deliberazione n.43 del 2.9.2002;
Visto, in particolare, l’art.21, comma 7, dello Statuto Comunale, nella parte in cui stabilisce che il Presidente del Consiglio, a seguito di mozione di sfiducia proposta da un terzo dei Consiglieri assegnati, può essere revocato dall’incarico con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati;
premesso che:
• la minoranza nei mesi scorsi con grande senso di responsabilità e rispetto verso la città e verso l’uomo - nonostante le gravi notizie apparse su ogni ordine di media e di testata giornalistica relative al Presidente del Consiglio Comunale Ing. Enzo Benvenga- ha ritenuto opportuno soprassedere nel richiedere la revoca della seconda carica istituzionale cittadina evitando di utilizzare, quale strumento di contrapposizione politica, le indagini della magistratura
• in considerazione dell’ imbarazzo in cui è stata posta la città e l’intera Assise consiliare, nessun atto di dignità politica, in attesa dei necessari dovuti chiarimenti del caso, è stato posto in essere da parte dello stesso Presidente del Consiglio Comunale, che sarebbe stato valutato ed apprezzato come opportuno e garante della collettività gallipolina e delle istituzioni cittadine;
• il Presidente del Consiglio Comunale Ing. Enzo Benvenga appare sordo a tale grave condizione in cui obbliga con la sua permanenza l’Assise comunale e la città tutta;
• il Presidente del Consiglio Comunale è un organo istituzionale preposto a rappresentare il Consiglio ed a dirigerne i lavori dello stesso;
• per l'esercizio delle sue funzioni il Presidente deve ispirasi a criteri di imparzialità intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei diritti dei consiglieri.
• nell’ultima adunanza consiliare del 21.01.2010 l’Ing. Enzo Benvenga nell’esercizio delle sue funzioni di Presidente del Consiglio Comunale ha, ancora una volta, gravemente prevaricato con la sua condotta legittimi e irrinunciabili diritti, peraltro previsti e riconosciuti, dell’Assise non permettendo al Consiglio Comunale di esprimere il suo diritto di voto in relazione ad un emendamento presentato dall’opposizione;
• che nella medesima adunanza consiliare non ha consentito al dirigente dell’utc, presente in aula, di fornire chiarimenti come da specifica richiesta da parte di un consigliere di minoranza.
• che tale gesto è ultimo di una serie di condotte poco corrette e prevaricatrici per il corretto funzionamento democratico del consiglio comunale, peraltro già manifestate in altre occasioni e certamente non rispondenti agli obblighi surrichiamati propri della carica istituzionale;
tutto ciò premesso, considerato e visto,
per i motivi esposti, con voti ……………
DELIBERA
• Di dare atto di quanto in narrativa;
• Di revocare l’ing. Enzo Benvenga dall’incarico di Presidente del Consiglio;
• Di riservarsi, con atto successivo, di procedere a nuova nomina del Presidente del Consiglio Comunale secondo le procedure stabilite dall’art.21 dello Statuto vigente;
quindi, con separata votazione, palesemente espressa,
DICHIARA
il presente atto immediatamente eseguibile.
.
GRUPPI CONSILIARI PD, UDC, GRANDE GALLIPOLI, NOI CI SIAMO IDV
Al Sig. Sindaco Dr. Giuseppe Venneri
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale Ing. Enzo Benvenga
Al Sig. Direttore Generale e Segretario Comunale Dr. Guido De Magistris
OGGETTO: MOZIONE DI SFIDUCIA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E REVOCA DELL’INCARICO.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto il Decreto Legislativo 267/2000;
Visto lo Statuto Comunale approvato con deliberazione del C.C. n.42 del 2.9.2002;
Visto il nuovo “Regolamento sull’organizzazione e sul funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” approvato con deliberazione n.43 del 2.9.2002;
Visto, in particolare, l’art.21, comma 7, dello Statuto Comunale, nella parte in cui stabilisce che il Presidente del Consiglio, a seguito di mozione di sfiducia proposta da un terzo dei Consiglieri assegnati, può essere revocato dall’incarico con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati;
premesso che:
• la minoranza nei mesi scorsi con grande senso di responsabilità e rispetto verso la città e verso l’uomo - nonostante le gravi notizie apparse su ogni ordine di media e di testata giornalistica relative al Presidente del Consiglio Comunale Ing. Enzo Benvenga- ha ritenuto opportuno soprassedere nel richiedere la revoca della seconda carica istituzionale cittadina evitando di utilizzare, quale strumento di contrapposizione politica, le indagini della magistratura
• in considerazione dell’ imbarazzo in cui è stata posta la città e l’intera Assise consiliare, nessun atto di dignità politica, in attesa dei necessari dovuti chiarimenti del caso, è stato posto in essere da parte dello stesso Presidente del Consiglio Comunale, che sarebbe stato valutato ed apprezzato come opportuno e garante della collettività gallipolina e delle istituzioni cittadine;
• il Presidente del Consiglio Comunale Ing. Enzo Benvenga appare sordo a tale grave condizione in cui obbliga con la sua permanenza l’Assise comunale e la città tutta;
• il Presidente del Consiglio Comunale è un organo istituzionale preposto a rappresentare il Consiglio ed a dirigerne i lavori dello stesso;
• per l'esercizio delle sue funzioni il Presidente deve ispirasi a criteri di imparzialità intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei diritti dei consiglieri.
• nell’ultima adunanza consiliare del 21.01.2010 l’Ing. Enzo Benvenga nell’esercizio delle sue funzioni di Presidente del Consiglio Comunale ha, ancora una volta, gravemente prevaricato con la sua condotta legittimi e irrinunciabili diritti, peraltro previsti e riconosciuti, dell’Assise non permettendo al Consiglio Comunale di esprimere il suo diritto di voto in relazione ad un emendamento presentato dall’opposizione;
• che nella medesima adunanza consiliare non ha consentito al dirigente dell’utc, presente in aula, di fornire chiarimenti come da specifica richiesta da parte di un consigliere di minoranza.
• che tale gesto è ultimo di una serie di condotte poco corrette e prevaricatrici per il corretto funzionamento democratico del consiglio comunale, peraltro già manifestate in altre occasioni e certamente non rispondenti agli obblighi surrichiamati propri della carica istituzionale;
tutto ciò premesso, considerato e visto,
per i motivi esposti, con voti ……………
DELIBERA
• Di dare atto di quanto in narrativa;
• Di revocare l’ing. Enzo Benvenga dall’incarico di Presidente del Consiglio;
• Di riservarsi, con atto successivo, di procedere a nuova nomina del Presidente del Consiglio Comunale secondo le procedure stabilite dall’art.21 dello Statuto vigente;
quindi, con separata votazione, palesemente espressa,
DICHIARA
il presente atto immediatamente eseguibile.
.
Dichiarazioni di Pino Arlacchi sulla vittoria di Vendola alle primarie pugliesi.
«La vittoria di Nichi Vendola – sostiene Pino Arlacchi, europarlamentare di Italia dei Valori – è la vittoria della buona politica contro le pratiche oblique che rischiano di portare anche la Puglia in un vicolo cieco». «Italia dei Valori e il sottoscritto – prosegue Arlacchi – hanno criticato Vendola sul principale punto debole della sua gestione della Regione, cioè l’amministrazione degli uomini e delle risorse della sanità, fonte di problemi anche giudiziari. Si è sempre trattato, in ogni caso, di critiche costruttive, che si sono accompagnate ad un apprezzamento e a un sostegno delle altre iniziative della sua giunta, lodevoli, efficaci e sotto il segno del buongoverno». «Adesso – conclude Arlacchi – bisogna vincere le elezioni regionali in Puglia, per continuare il promettente cammino già intrapreso sotto la guida di Nichi Vendola. Italia dei Valori sarà un partner leale nella battaglia già iniziata, e speriamo lo sia anche quella parte del PD che ha osteggiato la riconferma di Vendola, cui vanno tutta la mia stima e il personale sostegno».
PRIMARIE: ZAZZERA (IDV) «SOSTERREMO VENDOLA, NOI GARANZIA PER NON COMMETTERE ERRORI DEL PASSATO»
«Faccio i miei personali auguri a Nichi Vendola per la sua vittoria alle primarie frutto di una grande determinazione e caparbietà. Gli elettori del centrosinistra pugliese hanno dato in maniera chiara il proprio consenso a Nichi Vendola, candidato presidente per le prossime elezioni regionali, riconfermandolo. L’IDV Puglia senza indugio alcuno sosterrà il candidato Presidente Vendola perché rispettiamo la volontà popolare emersa dalle primarie e uniti vogliamo arginare la destra berlusconiana». A dichiararlo è l’on. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Puglia. «Da oggi comincia il lavoro però più difficile: bisogna vincere le elezioni regionali. L’IDV ha criticato le scelte politiche del governo regionale in materia di sanità in questi cinque anni – conclude Zazzera – ma ora chiediamo a Vendola di non commettere gli errori del passato e di scegliersi meglio la squadra di governo. Noi dell’IDV vogliamo aiutarlo ed essere allo stesso tempo garanzia per i cittadini».
Eletti i 36 delegati al congresso nazionale dell'Italia dei Valori
Nell’affollatissima sede provinciale di viale Lo Rè n. 22, si è tenuta ieri, a partire dalle ore 17.30, l’assemblea provinciale degli iscritti dell'ITALIA DEI VALORI per l’elezione dei 36 delegati al congresso nazionale.
A seguito dell’incontro, al quale ha partecipato il coordinatore regionale on. Pierfelice ZAZZERA, sono stati votati all’unanimità i 36 iscritti che rappresenteranno la provincia di Lecce nel Congresso Nazionale di IDV, che si terrà in Roma il 5-6-7 febbraio 2010 e che sono stati individuati nelle persone di seguito indicate:
Carlo Madaro, Piero Saponaro, Mino Bruno, Nino Calò, Piergiorgio Caggiula, Giovanna Maria Prontera, Serafino Scigliuzzo, Alberto Russi, Alessandro Inguscio, Claudio Rizzo, Gaetano Di Donfrancesco, Domenico Delle Side, Francesco Candido, Mirco Amodio, Luigi Alemanno, Fausto Luigi Melissano, Antonio Leo, Salvatore Rizzo, Flavio Luceri, Pino Raganato, Agostino Sbriglio, Anna Laura Remigi, Lauretana Paladini, Sergio Romeo, Luigi Renna, Vito Sabato, Salvatore Ventruto, Alberto Sanapo, Giuseppe Nuccio, Fiorenzo Carlino, Marcello Isceri, Salvatori De Micheli, Francesco D’Agata, Giovanni Aprile, Lucio Lugli, Alfredo Fasiello.
A seguito dell’incontro, al quale ha partecipato il coordinatore regionale on. Pierfelice ZAZZERA, sono stati votati all’unanimità i 36 iscritti che rappresenteranno la provincia di Lecce nel Congresso Nazionale di IDV, che si terrà in Roma il 5-6-7 febbraio 2010 e che sono stati individuati nelle persone di seguito indicate:
Carlo Madaro, Piero Saponaro, Mino Bruno, Nino Calò, Piergiorgio Caggiula, Giovanna Maria Prontera, Serafino Scigliuzzo, Alberto Russi, Alessandro Inguscio, Claudio Rizzo, Gaetano Di Donfrancesco, Domenico Delle Side, Francesco Candido, Mirco Amodio, Luigi Alemanno, Fausto Luigi Melissano, Antonio Leo, Salvatore Rizzo, Flavio Luceri, Pino Raganato, Agostino Sbriglio, Anna Laura Remigi, Lauretana Paladini, Sergio Romeo, Luigi Renna, Vito Sabato, Salvatore Ventruto, Alberto Sanapo, Giuseppe Nuccio, Fiorenzo Carlino, Marcello Isceri, Salvatori De Micheli, Francesco D’Agata, Giovanni Aprile, Lucio Lugli, Alfredo Fasiello.
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