E’ trascorso quasi un anno da quando il “NOI CI SIAMO!” si è messo in movimento. Uso la parola “movimento” proprio a sottolineare il fatto che il gruppo, il collettivo, le singole persone che lo compongono, si sono mosse contemporaneamente le une verso le altre e tutte insieme sono andate ed andranno verso il conseguimento di obiettivi comuni; obiettivi di tutti, ampi e condivisi. Una parte consistente dei gallipolini ha compreso lo sforzo, nuovo e genuino, e ha dato il suo sostegno. Molti cittadini invece mancano ancora all’appello, perché irrimediabilmente schifati e dunque vinti dall’indifferenza, sopraffatti dall’arroganza di coloro che facendosi scudo delle bandiere, degli ideali e della forza del denaro hanno carpito il loro consenso e la loro buona fede: E tutto questo per uno scopo personalistico; sia esso la difesa di una precaria posizione giudiziaria attraverso la carica di Onorevole o Senatore; sia la creazione di un sistema di complicità e collusioni che dietro la giustificazione della “discrezionalità amministrativa”, di fatto gestisce la cosa pubblica a proprio piacimento; sia la distorsione dello strumento democratico ai propri fini. Quando lo scorso anno, abbiamo deciso di creare la Lista Civica “NOI CI SIAMO!” la riflessione iniziale che ha mosso me, e tutti gli altri colleghi pescatori, è stata quella di creare quasi un sorta di sindacato che, in Consiglio Comunale, ci fornisse la possibilità di affrontare e risolvere i nostri problemi atavici di categoria professionale gallipolina.L’attivazione del mercato ittico all’ingrosso, abbandonato e disastrato; il ritorno dei pescatori nel mercato ittico al dettaglio, vicino alla Dogana, divenuto una “bomboniera spoglia ed inutile”; la realizzazione di una portualità attrezzata per la pesca, dotata di spazi idonei per il rimessaggio dei nostri attrezzi, di acqua corrente ed elettricità. L’entusiasmo era alle stelle, ed in occasione della presentazione della lista, centinaia e centinaia di cittadini fecero la fila presso l’Ufficio Anagrafe, in via Pavia, per sottoscrivere i nostri candidati consiglieri. Ho visto fare la fila a donne con bambini per mano, ad anziani, a cittadini a me sconosciuti, a coppie di giovani fidanzati, a studenti, a pescatori con la cerata al seguito. Senza sosta per tre lunghi giorni. Abbiamo avuto la certezza che qualcosa, e molto, eravamo riusciti a smuovere. Avevamo smosso i gallipolini. E questo mentre altri candidati a sindaco, tra i quali quelloattualmente in carica, correvano con l’addetto stampa al seguito e fogli alla mano, a raccogliere firme di sostegno, da una casa all’altra nel centro storico. Un chiaro e fulgido esempio di “pietosa democrazia elemosinata”. In tempi recenti, in occasione del Consiglio Comunale, il nostro sindaco in risposta all’ennesima interrogazione che noi pescatori abbiamo presentato, a firma del nostro consigliere Tommaso Scigliuzzo; tra una valanga e l’altra di chiacchiere ci ha detto che alla fine lui è il sindaco di tutti, perché ha preso più voti di tutti e che la nostra lista è stata ultima alle elezioni comunali. Il sindaco forse è stato male informato o forse non sa leggere i risultati elettorali. E già, perché la destra che oggi ha i numeri per cambiare le regole forse riuscirà anche a cambiare le regole che governano i numeri. Buon per loro e male per noi, anche se non credo si possa arrivare a tanto. All’indomani dell’esito elettorale ci siamo resi conto di aver commesso molti errori, causati dall’ingenuità politica di molti di noi; dalla complessità della realtà gallipolina; dallo nostro stesso entusiasmo e dall’aver avuto poco tempo per riflette, pianificare e realizzare. Non commetteremo gli stessi errori due volte. Quello che è sicuro e che c’era, c’è e ci sarà, inesauribile, lo spirito di appartenenza a se stessa della categoria della pesca; ma questo non basta. Ed il resto della cittadinanza gallipolina lo sa benissimo, essendo rimasta largamente interdetta e perplessa dal nostro messaggio di novità e di sollevazione della categoria dello scorso anno. E forse, in seguito, si è anche resa conto che il non averci sostenuto è stato un danno per tutti. I pescatori facevano sul serio e continueranno a fare sul serio ed ora, con largo anticipo chiedono a tutti voi di partecipare e contribuire alla realizzazione di un progetto e civile più ampio. Anche per questo, e per avere una “seria” e non “finta e strumentale” protezione di partito, dopo una lunga riflessione politica, nel mese di novembre dello scorso anno, abbiamo deciso di federarci con il Partito dell’Italia dei Valori – Di Pietro. Se in campagna elettorale, alle comunali, avevamo deciso di non schierarci né con la destra nè con la sinistra, suggerendo ai nostri elettori di comportasi allo stesso modo, in tempi recenti, maturando, abbiamo deciso di fare una scelta di campo e, rispettando democraticamente l’anima del NOI CI SIAMO! abbiamo scelto il male minore e, pur conservando ampia autonomia decisionale a livello locale, siamo entrati nella coalizione di sinistra, supportando il Partito dell’Italia dei Valori. E la scelta coraggiosa, criticata ed osteggiata da tutti i “politichini e politiconi“ locali, spiazzati e sorpresi per la seconda volta, è stata accolta con grande favore dall’opinione pubblica: 2197 comuni cittadini, con coraggio ed a viso aperto, hanno firmato per il Referendum abrogativo del “Lodo Alfano”, presso il nostro gazebo in piazza Tellini. Antonio Di Pietro è venuto a trovarci, sia pur per un breve passaggio, e darci manforte. Avremo un nostro candidato, nel collegio di Gallipoli, alle elezioni per il Consiglio Provinciale e potremo essere rappresentati, con l’aiuto di voi tutti, anche a Lecce. Non abbiamo paura del voto, non abbiamo paura del confronto, non abbiamo soldi da “iniettare nella parte marcia” del sistema elettorale gallipolino. Non abbiamo nulla da perdere e non siamo disposti a vendere ciò che di più nobile ognuno di noi possiede: la dignità! Vogliamo fare “sana politica” per la marineria di Gallipoli, ma anche per tutta la parte sana di Gallipoli. Questo giornale, che parla di Gallipoli a 360 gradi, è il primo passo, la prima piccola iniziativa che, uscendo dal perimetro ristretto del mondo della pesca locale, vuole abbracciare idealmente tutta Gallipoli. La riscossa dei pescatori gallipolini è iniziata lo scorso anno, quella della cittadinanza gallipolina, la vostra battaglia, decidete voi se, quando e con chi debba iniziare. Decidete, ma prima di farlo guardatevi attorno con attenzione, riflettete, scegliete e caricate a testa bassa! Nessuna scogliera resiste al mare in tempesta e chi meglio di noi lo sa! A Gallipoli la rivoluzione viene del mare e la rivoluzione siamo noi e “NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori – Di Pietro”.
Grazie e che Dio ci assista
Presidente Associazione "Noi ci siamo!"
Vincenzo Corciulo
N.b. l'articolo è tratto dal giornale "Noi ci siamo!" del 1 aprile 2009.
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