giovedì 23 aprile 2009

Altro balzello per i pescatori e diportisti

Martedì scorso, presso gli uffici del Comando Capitaneria di Porto di Gallipoli, si è espletata la gara per l’affidamento del servizio di raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti prodotti in ambito portuale, in conformità all’apposito Piano redatto dalla locale autorità marittima, nel rispetto della Normativa Comunitaria e Nazionale vigente. La gara è stata vinta da un’associazione temporanea di imprese, aventi sede in Galatina, per un importo annuo complessivo pari a circa 70.000 euro. Detto importo graverà sulle casse dei pescatori e dei diportisti che dovranno pagare anche loro la “spazzatura”, come oggi avviene per i nuclei familiari e gli esercizi commerciali. È da ricordare che ad oggi la raccolta e lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (R.S.U.) già avviene a carico del Comune di Gallipoli, mediante ditta concessionaria, e riguarda lo svuotamento dei pochi cassonetti che si trovano nelle aree portuali, in banchina ed a ridosso delle darsene in concessione. La Capitaneria di Porto di Gallipoli, non disponendo di dati certi, ha stimato in oltre 150 tonnellate la produzione annua di Rifiuti Solidi Urbani, da parte delle imbarcazioni da pesca e da diporto, giungendo in questo modo alla necessità di bandire una gara per lo svolgimento del servizio di raccolta e smaltimento di una così ingente quantità di rifiuti. A fronte di un’attività certosina di determinazione presunta delle quantità di R.S.U. provenienti dalle varie tipologie di imbarcazioni, da pesca e da diporto, così come evidenziato nel Piano di raccolta redatto dalla Capitaneria, non sono stati indicati, con pari cura e matematica certezza, i criteri che saranno seguiti per la ripartizione del costo di 70.000 Euro tra i pescatori ed i diportisti.Al di la della notizia in se, quello che sconcerta e l’inerzia dell’Amministrazione Comunale di Gallipoli che pur effettuando la raccolta dei R.S.U. per tramite di propria ditta non si è attivata per affrontare in modo incisivo il tema della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti in ambito portuale ed ha di fatto lasciato la “patata bollente” nelle mani della Capitaneria di Porto. E questo nonostante il sottoscritto abbia richiesto, in data 10 dicembre 2008 la convocazione urgente e congiunta della Commissione Comunale Ambiente e della Commissione Comunale Pesca per affrontare con largo anticipo il problema.Appare altresì, opinabile che durante l’anno tutte le imbarcazioni che sono stabilmente ormeggiate nel porto di Gallipoli, siano esse da pesca o da diporto, producano il quantitativo incredibilmente alto di oltre 150 tonnellate di Rifiuti Solidi Urbani, a fronte di quantità trascurabili di rifiuti speciali quali vernici, solventi e contenitori annessi; oli e batterie esauste nonché residui di attrezzature da pesca. Queste tipologie di rifiuti speciali presentano il massimo impatto ambientale, ed il loro ritiro, in altri porti italiani, avviene a titolo gratuito da parte dei consorzi obbligatori per legge, mediante l’allestimento di apposite isole ecologiche.Appare dunque ipotizzabile che il Comune di Gallipoli non abbia voluto entrare nel merito, essendo di fatto “sordo” a tutte le reali ed impellenti problematiche dei pescatori, mentre la Capitaneria di Porto di Gallipoli “in solitudine“ e grazie alla discrezionalità amministrativa di cui godono le Pubbliche Amministrazioni, abbia caricato su i “Rifiuti Solidi Urbani” per addivenire, tramite gara d’appalto, alla soluzione del problema “Rifiuti Speciali”. In sintesi tutti quelli che hanno un pezzo di legno o di plastica che galleggia nel sistema portuale gallipolino, dovranno pagare la “spazzatura” perché la pubblica Amministrazione “suppone” che essi la producono e questo per consentire ad una ditta di raccogliere e smaltire, con convenienza economica, i pochi i rifiuti speciali e rigenerabili prodotti in ambito portuale. Assistiamo ancora una volta alla solita e triste sceneggiata in cui i cittadini ed i lavoratori devono essere spremuti come limoni, grazie al balletto delle responsabilità ed alla burocrazia oscura e farraginosa."

Dott.Avv. Tommaso Scigliuzzo
Consigliere Comunale d'opposizione in Gallipoli,
nella Lista Civica "NOI CI SIAMO!"
Referente Cittadino per Gallipoli de "L'Italia dei Valori -Di Pietro".

giovedì 16 aprile 2009

Come volevasi dimostrare.

Siamo alle solite. In Italia i nostri politici non perdono mai l'occasione di dimostrare la loro lungimiranza nell'amministrare i soldi dei contribuenti. Il Governo ha finalmente deciso, il referendum sulla legge elettorale non verrà accorpato all'elezioni amministrative ed europee del prossimo 6 e 7 giugno. Con buona pace di tutti dovremmo farci carico (noi contribuenti) dei 400 milioni di euro necessari per organizzare il referendum. Strana decisione questa, in un periodo come questo, caratterizzato da una forte crisi economica e da una tragedia come quella del terremoto in Abbruzzo, quei soldi potevano tornare utili e potevano essere utilizzati diversamente. Il presidente Berlusconi però si è dovuto piegare ai capricci della Lega Nord, che terrorizzata dalle possibili conseguenze che deriverebbero dal successo dei Si al referendum, cerca di impedire con questa manovra il raggiungimento del quorum. Fanno veramente ridere le affermazioni di Berlusconi:"Mi spiace che altri interpretano come una debolezza del presidente del Consiglio e del Pdl quella di avere ceduto a una precisa richiesta di un partito della maggioranza che, ove non fosse stata accolta, avrebbe fatto cadere il governo in un momento come questo: bisogna sapere scegliere, o una cosa o l'altra". No questa non è una debolezza, questo significa semplicemente essere succubi di un partito razzista e xenofobo, che a parole parla e straparla di "Roma ladrona", ma che poi nei fatti non ci pensa su due volte a sperperare 400 milioni di denaro pubblico.

lunedì 13 aprile 2009

Elezioni europee 2009

Come si vota?

Preferenze

Come per le precedenti elezioni, gli elettori potranno esprimere il voto di preferenza che varia a seconda della circoscrizione: fino a 3 preferenze nella prima circoscrizione; fino a due nella seconda, terza e quarta ed una nella quinta.

Assegnazione dei seggi
Il riparto dei seggi avviene con il metodo proporzionale in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna lista.Saranno attribuiti seggi unicamente alle liste che otterranno sul piano nazionale almeno almeno il 4% dei voti validi espressi.
I 72 seggi spettanti all'Italia per la legislazione 2009-2013, sulla base del D.P.R. del 1 aprile 2009, sono cosi' suddivisi:

- circoscrizione Italia nord-occidentale: 19 seggi
- circoscrizione Italia nord-orientale: 13 seggi
- circoscrizione Italia centrale: 14 seggi
- circoscrizione Italia meridionale: 18 seggi
- circoscrizione Italia isole: 8 seggi

Elezioni provinciali 2009: istruzioni al voto

Elezione del presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale di Lecce del 6 e 7 Giugno.

Preferenze: non è possibile esprimere nessuna preferenza. Con un unico voto si può votare per un candidato a Presidente della Provincia e per uno dei candidati al Consiglio provinciale: tracciare un segno sul contrassegno della lista scelta o sul nome del candidato alla carica di consigliere provinciale.
Il voto può essere dato anche solo per un candidato a Presidente della Provincia: tracciare un segno sul rettangolo del candidato scelto.

Alcuni esempi:
Esempio 1

Il voto va solo al candidato alla carica di presidente della provincia.

Esempio 2

Il voto si attribuisce al candidato a consigliere votato, al gruppo n. 10 e al candidato a presidente della provincia ad esso collegato.

Esempio 3

Il voto va al gruppo n. 10 ed ai candidati, a presidente della provincia e a consigliere ad esso collegati.

Esempio 4

Il voto va al gruppo n. 10 ed ai candidati, a consigliere ed a presidente della provincia ad esso collegati.


domenica 12 aprile 2009

Candidature elezioni provinciali

Cari amici, è con grande piacere che vi comunico che la segreteria provinciale Idv di Lecce, ha individuato nel nostro consigliere comunale Tommaso Scigliuzzo, il candidato del collegio di Gallipoli.

NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori – Di Pietro

E’ trascorso quasi un anno da quando il “NOI CI SIAMO!” si è messo in movimento. Uso la parola “movimento” proprio a sottolineare il fatto che il gruppo, il collettivo, le singole persone che lo compongono, si sono mosse contemporaneamente le une verso le altre e tutte insieme sono andate ed andranno verso il conseguimento di obiettivi comuni; obiettivi di tutti, ampi e condivisi. Una parte consistente dei gallipolini ha compreso lo sforzo, nuovo e genuino, e ha dato il suo sostegno. Molti cittadini invece mancano ancora all’appello, perché irrimediabilmente schifati e dunque vinti dall’indifferenza, sopraffatti dall’arroganza di coloro che facendosi scudo delle bandiere, degli ideali e della forza del denaro hanno carpito il loro consenso e la loro buona fede: E tutto questo per uno scopo personalistico; sia esso la difesa di una precaria posizione giudiziaria attraverso la carica di Onorevole o Senatore; sia la creazione di un sistema di complicità e collusioni che dietro la giustificazione della “discrezionalità amministrativa”, di fatto gestisce la cosa pubblica a proprio piacimento; sia la distorsione dello strumento democratico ai propri fini. Quando lo scorso anno, abbiamo deciso di creare la Lista Civica “NOI CI SIAMO!” la riflessione iniziale che ha mosso me, e tutti gli altri colleghi pescatori, è stata quella di creare quasi un sorta di sindacato che, in Consiglio Comunale, ci fornisse la possibilità di affrontare e risolvere i nostri problemi atavici di categoria professionale gallipolina.L’attivazione del mercato ittico all’ingrosso, abbandonato e disastrato; il ritorno dei pescatori nel mercato ittico al dettaglio, vicino alla Dogana, divenuto una “bomboniera spoglia ed inutile”; la realizzazione di una portualità attrezzata per la pesca, dotata di spazi idonei per il rimessaggio dei nostri attrezzi, di acqua corrente ed elettricità. L’entusiasmo era alle stelle, ed in occasione della presentazione della lista, centinaia e centinaia di cittadini fecero la fila presso l’Ufficio Anagrafe, in via Pavia, per sottoscrivere i nostri candidati consiglieri. Ho visto fare la fila a donne con bambini per mano, ad anziani, a cittadini a me sconosciuti, a coppie di giovani fidanzati, a studenti, a pescatori con la cerata al seguito. Senza sosta per tre lunghi giorni. Abbiamo avuto la certezza che qualcosa, e molto, eravamo riusciti a smuovere. Avevamo smosso i gallipolini. E questo mentre altri candidati a sindaco, tra i quali quelloattualmente in carica, correvano con l’addetto stampa al seguito e fogli alla mano, a raccogliere firme di sostegno, da una casa all’altra nel centro storico. Un chiaro e fulgido esempio di “pietosa democrazia elemosinata”. In tempi recenti, in occasione del Consiglio Comunale, il nostro sindaco in risposta all’ennesima interrogazione che noi pescatori abbiamo presentato, a firma del nostro consigliere Tommaso Scigliuzzo; tra una valanga e l’altra di chiacchiere ci ha detto che alla fine lui è il sindaco di tutti, perché ha preso più voti di tutti e che la nostra lista è stata ultima alle elezioni comunali. Il sindaco forse è stato male informato o forse non sa leggere i risultati elettorali. E già, perché la destra che oggi ha i numeri per cambiare le regole forse riuscirà anche a cambiare le regole che governano i numeri. Buon per loro e male per noi, anche se non credo si possa arrivare a tanto. All’indomani dell’esito elettorale ci siamo resi conto di aver commesso molti errori, causati dall’ingenuità politica di molti di noi; dalla complessità della realtà gallipolina; dallo nostro stesso entusiasmo e dall’aver avuto poco tempo per riflette, pianificare e realizzare. Non commetteremo gli stessi errori due volte. Quello che è sicuro e che c’era, c’è e ci sarà, inesauribile, lo spirito di appartenenza a se stessa della categoria della pesca; ma questo non basta. Ed il resto della cittadinanza gallipolina lo sa benissimo, essendo rimasta largamente interdetta e perplessa dal nostro messaggio di novità e di sollevazione della categoria dello scorso anno. E forse, in seguito, si è anche resa conto che il non averci sostenuto è stato un danno per tutti. I pescatori facevano sul serio e continueranno a fare sul serio ed ora, con largo anticipo chiedono a tutti voi di partecipare e contribuire alla realizzazione di un progetto e civile più ampio. Anche per questo, e per avere una “seria” e non “finta e strumentale” protezione di partito, dopo una lunga riflessione politica, nel mese di novembre dello scorso anno, abbiamo deciso di federarci con il Partito dell’Italia dei Valori – Di Pietro. Se in campagna elettorale, alle comunali, avevamo deciso di non schierarci né con la destra nè con la sinistra, suggerendo ai nostri elettori di comportasi allo stesso modo, in tempi recenti, maturando, abbiamo deciso di fare una scelta di campo e, rispettando democraticamente l’anima del NOI CI SIAMO! abbiamo scelto il male minore e, pur conservando ampia autonomia decisionale a livello locale, siamo entrati nella coalizione di sinistra, supportando il Partito dell’Italia dei Valori. E la scelta coraggiosa, criticata ed osteggiata da tutti i “politichini e politiconi“ locali, spiazzati e sorpresi per la seconda volta, è stata accolta con grande favore dall’opinione pubblica: 2197 comuni cittadini, con coraggio ed a viso aperto, hanno firmato per il Referendum abrogativo del “Lodo Alfano”, presso il nostro gazebo in piazza Tellini. Antonio Di Pietro è venuto a trovarci, sia pur per un breve passaggio, e darci manforte. Avremo un nostro candidato, nel collegio di Gallipoli, alle elezioni per il Consiglio Provinciale e potremo essere rappresentati, con l’aiuto di voi tutti, anche a Lecce. Non abbiamo paura del voto, non abbiamo paura del confronto, non abbiamo soldi da “iniettare nella parte marcia” del sistema elettorale gallipolino. Non abbiamo nulla da perdere e non siamo disposti a vendere ciò che di più nobile ognuno di noi possiede: la dignità! Vogliamo fare “sana politica” per la marineria di Gallipoli, ma anche per tutta la parte sana di Gallipoli. Questo giornale, che parla di Gallipoli a 360 gradi, è il primo passo, la prima piccola iniziativa che, uscendo dal perimetro ristretto del mondo della pesca locale, vuole abbracciare idealmente tutta Gallipoli. La riscossa dei pescatori gallipolini è iniziata lo scorso anno, quella della cittadinanza gallipolina, la vostra battaglia, decidete voi se, quando e con chi debba iniziare. Decidete, ma prima di farlo guardatevi attorno con attenzione, riflettete, scegliete e caricate a testa bassa! Nessuna scogliera resiste al mare in tempesta e chi meglio di noi lo sa! A Gallipoli la rivoluzione viene del mare e la rivoluzione siamo noi e “NOI CI SIAMO! con l’Italia dei Valori – Di Pietro”.

Grazie e che Dio ci assista

Presidente Associazione "Noi ci siamo!"
Vincenzo Corciulo

N.b. l'articolo è tratto dal giornale "Noi ci siamo!" del 1 aprile 2009.